Il fascino discreto della tridimensionalità: dallo Stereoscopio al View-master (1850-1950)

In collaborazione con il Comune di Padova
con il contributo e il patrocinio della Regione Veneto
con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Stereoscopia, Basilica di S. Antonio di Padova

La prima grande occasione per far conoscere al pubblico la tecnica della STEREOSCOPIA , ovvero l’immagine fotografica in 3D, fu l’Esposizione Internazionale di Londra del 1851. A partire dal 1860 la “stereo mania” incalza in Europa, negli Stati Uniti e dai modesti studi fotografici, ai più noti, tutti sono impegnati nella costruzione di favolosi stereoscopi per poter soddisfare le richieste continue di un vasto pubblico. Più tardi, nel 1950, in America nascono i Wiew-Master, piccoli visori in bachelite per osservare le immagini in 3D.
Il Museo del PRECINEMA Collezione Minici Zotti ha messo a disposizione del Pubblico, gli oggetti che riguardano l’argomento: stereoscopi, apparecchi ottici dell’800 per la visione in tridimensionalitàstereografie, speciali fotografie dell’epoca in cui è possibile ammirare il rilievo dell’immagine. I soggetti  spaziano dai viaggi, dove Venezia occupa uno spazio significativo, all’erotismo, dalle scene di vita, al mondo dell’infanzia, dalla medicina, alla religione e altro ancora.
Il “megaletoscopio privilegiato”, brevettato nel 1864 dal fotografo Carlo Ponti, con bottega in Venezia, e un anaglifo a 360° del Prato della Valle, eseguito da Aldo Pellegrini, continuano a stupire  il Pubblico per il sorprendente effetto della tridimensionalità.
La mostra è itinerante.